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Bellucci, dall'Asia a Torino: "Sorpreso da me stesso"

Il 22enne lombardo si è guadagnato il tabellone principale superando prima il russo Gakhov, poi il canadese Galarneau. “In Asia – spiega Mattia – è stata un'esperienza davvero positiva, che mi ha dato tante informazioni in termini di allenamento”

14 maggio 2024

Un mese tra Corea del Sud e Cina, giocando sul veloce. Poi la decisione di tornare e giocare subito su terra, sfruttando la chance del 175 di Torino. Il Piemonte Open Intesa Sanpaolo accoglie in main draw un altro italiano, un azzurro atipico (a maggior ragione sulla terra battuta) come Mattia Bellucci. Il 22enne lombardo si è guadagnato il tabellone principale superando prima il russo Gakhov, poi il canadese Galarneau.

“In Asia – spiega Mattia – è stata un'esperienza davvero positiva, che mi ha dato tante informazioni in termini di allenamento, perché nonostante l'impegno sia sempre alto, a volte resto più sull'idea di ciò che devo fare, invece che su quello che poi metto in pratica nella realtà. Poi in partita pago questa cosa. Di certo questa trasferta mi aiuterà nella direzione giusta”.

Ora c'è la terra e c'è il Piemonte Open Intesa Sanpaolo. Un torneo, per Mattia, quasi 'a sorpresa'. “A Torino arrivo con aspettative non troppo alte, perché non giocavo su terra da tanto, e in genere trovo più difficoltà rispetto al cemento. Non mi aspettavo di esprimermi subito così bene, e onestamente quando mi sono trovato in lotta contro Galarneau non mi aspettavo di uscirne vincente. Come atteggiamento, nel secondo turno sono calato un filo dopo primo set, ma sono anche stato bravo a reagire. Mi rendo conto di avere più informazioni sul mio tennis, rispetto al passato. Oggi di diritto ero un po' passivo, ma col passare del tempo nonostante qualche errore sono andato a fare più male al mio avversario”.

Un cambio di prospettiva, rispetto agli ultimi mesi. “Il discorso che sto facendo col mio coach è quello di accettare lo scambio, cercare solidità, muovere la palla e non aspettare l'errore dell'altro. Un discorso che mi porta risultati. Mi sento meglio rispetto all'anno scorso, quando cercavo soluzioni estemporanee o veloci. I campi a Torino sono più lenti di quanto mi aspettassi, per via della pioggia e dell'umidità, ma mi sono adattato bene”.

Un'occasione d'oro, per gli azzurri, quella di avere tornei così importanti in casa propria. “Cagliari e Torino sono praticamente due tornei del circuito maggiore Atp, ed è veramente bello averli sul nostro territorio perché sono nella seconda settimana dei 1000 e permettono di conquistare parecchi punti. Il livello questa settimana è molto alto, superiore anche a quello del 175 in Francia. Per quanto mi riguarda, è fantastico entrare nel main draw, si tratta di un'ottima preparazione per il Roland Garros, anche se ci è mancato poco che non giocassi questo torneo per allenarmi. Poi ho puntato su me stesso, ho deciso di farlo e credo che mi possa essere davvero utile”.

Roland Garros dunque come obiettivo di medio termine, anche se l'attenzione adesso è su Torino. “Era questo l'obiettivo, fare bene fin da subito: mi sono allenato molto quando sono arrivato a Torino, perché fisicamente mi sentivo tanto indietro, con tante ore di fuso orario sulle spalle. Ho espresso un discreto livello, non ho avuto un tabellone terribile ma ho giocato con due avversari tosti. Dunque sono fiducioso, per questa settimana e per Parigi”. 

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