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Niente tennis? Le sfide continuano… nella club house

Situazioni di pioggia costante come quella che sta colpendo il Piemonte Open mettono a dura prova la pazienza di tutti, giocatori compresi. Anche a loro non resta che affidarsi a dei passatempi: carte, calcio balilla, scacchi e chi più ne ha più ne metta. Ma c’è anche chi ne approfitta per fare il papà

16 maggio 2024

Le condizioni meteorologiche sono sempre il più grande nemico di qualsiasi torneo di tennis all’aperto. Perché creano enormi problemi sia agli organizzatori, costretti a vivere con un occhio costantemente puntato al cielo, sia difficoltà al pubblico, che si vede negata la possibilità di assistere agli incontri. Ma mettono alle strette anche la pazienza dei giocatori. La situazione peggiore avviene quando la pioggia va e viene, così può capitare che un incontro inizi e venga sospeso più volte, creando difficoltà anche dal punto di vista mentale, nel gestire pause, attese e ripartenze.

Ma è pesante anche quando le precipitazioni non ne vogliono sapere di smettere, come sta capitando al Piemonte Open Intesa Sanpaolo di Torino, dove a metà pomeriggio di giovedì la conta degli incontri del tabellone principale già disputati recita due, naturalmente entrambi di primo turno. Così, la domanda viene spontanea: come sono soliti ingannare l’attesa i giocatori? Almeno a Torino, la fortuna è che il Circolo della Stampa Sporting dispone di ampi spazi, ma il numero dei protagonisti – e relativi staff – ancora presenti è così ampio da riempirne buona parte.

I più fortunati riescono a trovare qualche campo coperto per allenarsi, altri ne approfittano per svolgere un po’ di lavoro in palestra, altri si concedono una buona vecchia pennichella, ma nella restante parte della giornata tocca fare quel che si può.

Il tennis sfida la noia: dietro le quinte della pioggia torinese

I passatempi più gettonati dai tennisti rimangono i giochi da bar: dal calciobalilla alle carte, fra burraco, scala 40 e un particolare gioco giapponese che da giorni tiene incollati ai tavolini del ristorante Yoshihito Nishioka e il suo team. E così le sfide che non si riescono a vedere in campo vengono riprodotte nella club house, con duelli che coinvolgono in particolare il gruppone di sudamericani armati dell’immancabile mate, ma pure gli italiani capeggiati da Fabio Fognini e coach Filippo Baldi.

C’è anche chi preferisce rilassarsi con gli scacchi, come J.J. Wolf e il coach Robby Ginepri avversari già da giorni in un angolo della players’ lounge, chi non stacca gli occhi dallo smartphone, chi dà una sbirciata agli incontri degli Internazionali BNL d’Italia o si lascia rapire dalla piccola esposizione di mitiche racchette d’epoca all’ingresso del club. Fino a un ragazzo vestito con una tuta color pesca, prima testa di serie del tabellone, che sui divanetti approfitta di un po’ di tempo extra per coccolare il figlio Ludovico. Quando le conseguenze sono queste, c’è da scommettere che a (neo) papà Musetti la pioggia non dispiaccia affatto.

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